Tre anfore integre, di cui due più piccole di tipologia MSG 2 del III secolo a.C. ed una di maggiori dimensioni di tipologia greco-italica del II secolo a.C. oltre ad alcuni frammenti di un’anfora di provenienza tunisina, sono stati recuperati ieri nel mare antistante l’isola di Filicudi, nelle Eolie.
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Le anfore sono state rintracciate durante le operazioni di controllo effettuate dalla Soprintendenza del Mare, alla presenza della Soprintendente Valeria Li Vigni, di Pietro Selvaggio del Nucleo subacqueo e dell’ispettore onorario, Salvino Antioco. Il recupero è stato possibile grazie alla collaborazione offerta dall’armatore del catamarano Kaskazi Four e dall’associazione “Attiva Stromboli”.
Le anfore sono state consegnate al Museo di Filicudi. “Siamo stati tempestivi – dice la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni – in un’operazione di monitoraggio e recupero che ha salvaguardato alla pubblica fruizione i beni, che da oggi saranno visibili al museo Bernabò Brea, nella sezione distaccata di Filicudi. Un’operazione che ci riempie di gioia e ci motiva giornalmente nell’attività di vigilanza, recupero e tutela dei beni custoditi in fondo al mare”.
“Il mare delle Eolie – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si rivela ricco di reperti che testimoniano la vitalità dei traffici commerciali che hanno animato il mare della Sicilia nel passato. Ancora una volta la collaborazione tra le associazioni e la Soprintendenza del Mare si è rivelata preziosa consentendoci di recuperare e proteggere un prezioso patrimonio che rimane nella sua sede di ritrovamento nel senso di una continuità di lettura”
ANSA – PALERMO, 23 GIU 2021 ( foto/video di Leonardo Lamberti )