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coltiviamo un’idea

Cosa è successo: Durante il giorno e nella notte tra il 25 e 26 maggio 2022 un incendio inizialmente partito nei pressi della località detta Timpone, nonostante i tentativi di contenimento svolti con mezzi limitati nella giornata, si è diffuso su tutta la montagna sopra l’abitato di Stromboli, arrivando a lambire le case e provocando gravissimi danni ambientali e patrimoniali.
Indipendentemente dalle responsabilità dirette dell’incendio, e da quelle derivanti da una gestione non ottimale del contenimento delle sue prime fasi, la dinamica dell’evento ha messo in luce le rilevanti fragilità strutturali dell’intero ecosistema di Stromboli.

La comunità si è unita e insieme ha combattuto e difeso dal fuoco il paese e le case, vuole salvaguardare da eventi simili questo bene unico e prezioso che appartiene a tutti coloro che vivono sull’isola o vi approdano perché consapevoli della bellezza che l’isola produce. 
Vogliamo intervenire per iniziare a costruire le premesse per una coesistenza con l’ambiente rispettosa della natura del luogo, per recuperare – anche solo parzialmente – una identità, una storia, una radice che caratterizza da sempre il rapporto fra gli strombolani e l’isola.
Vogliamo dare valore alla fatica che vivere su questa isola comporta, e, consapevoli dei rischi naturali, prenderci cura del territorio con interventi che siano allo stesso tempo utili alla sicurezza e alla ricostruzione e al recupero di una identità territoriale dimenticata.

E’ pronta al lancio in rete su una piattaforma dedicata e in collaborazione con l’Associazione ” la scuola in mezzo al mare” una campagna di raccolta fondi, in una prima fase per la diffusione dell’iniziativa fra le persone più vicine. L’obiettivo è condividere la nostra strategia e raccogliere i fondi necessari per la gestione della seconda fase.
La seconda fase sarà basata sia sulla piattaforma di crowdfunding che sulle donazioni da prospects

Cosa vogliamo fare

  1. Creazione di fasce tagliafuoco a protezione dell’abitato, su una superficie complessiva di circa 2 ettari. Nella fascia si prevede di rigenerare il terreno impiantando e coltivando ulivi, con un intervento conservativo di ripristino degli antichi muretti a secco e definendo una protezione a monte e a valle con fichi d’india.
  2. Ripristino di antiche cisterne e raccolte d’acqua per uso agricolo e realizzarne di nuove, Le riserve idriche rappresentano una preziosa risorsa attiva di contrasto agli incendi.
  3. Le prime aree  di azione  sono le parti alte di S. Bartolomeo e di S. Vincenzo per una elevazione di circa 100 metri, il territorio è caratterizzato dalla preesistenza di piante di ulivo attualmente bruciate e non sempre recuperabili, da una collocazione critica per la protezione dell’abitato e da una condizione di raggiungibilità da piccoli mezzi meccanici per effettuare in modo sostenibile i lavori di pulizia, ripiantumazione, coltivazione e manutenzione

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